Dopo l’annuncio, il 6 settembre, della scoperta di numerosi sarcofagi nella necropoli di Saqqara, si è finalmente tenuta ieri la conferenza stampa con tutti i dettagli finora emersi.
Khaled-el-Anany, Ministro egiziano del Turismo e delle Antichità:
“Questa non è la fine della scoperta, è solo l’inizio!”
Saqqara e la grande scoperta del 2020
Negli ultimi anni, come ritrovamenti archeologici, la necropoli di Saqqara è stata uno dei siti che ha dato più soddisfazione ad archeologi ed appassionati.
L’altopiano di Saqqara, con la splendida piramide a gradoni, è diventato negli anni ’70 patrimonio mondiale dell’Unesco e lo scorso anno è stato il protagonista indiscusso di importanti scoperte: dal cimitero sacro degli animali, fino ad arrivare alla tomba perfettamente conservata del sacerdote Wahty.
Proprio vicino a questa tomba è stato ritrovato il pozzo di 11 metri con decine di sarcofagi, la cui scoperta venne annunciata il 6 settembre, attraverso dei bellissimi video promozionali sulla pagina Facebook del Ministero del Turismo e delle Antichità.
Finalmente, ieri 3 ottobre proprio alla necropoli di Saqqara, si è tenuta la conferenza stampa, durante la quale il Ministro del Turismo e delle Antichità Khaled el-Anani ha riportato tutti i dettagli finora emersi.
Di fronte ad ambasciatori stranieri, professionisti del settore e media, il ministro ha affermato che la scoperta, con i suoi 59 sarcofagi ritrovati, ushabti e diverse statuette di divinità, è la più grande del 2020.
Che promette di non concludersi qui: sì perché sembra sia stata anche individuata una porta sigillata, oltre la quale potrebbero trovarsi molti altri reperti.
I reperti portati alla luce
Durante la conferenza è stato rivelato che oltre a quello di 11 metri sono stati ritrovati nei giorni successivi alla sua scoperta altri due pozzi, con dentro 46 sarcofagi che ha portato il numero di bare ritrovate all’eccezionale valore di 59.
Il ministro Khaled el-Anani ha affermato che tutti i reperti sono in buonissimo stato di conservazione, nonostante siano trascorsi ben 2.500 anni dalla sepoltura; ha aggiunto, inoltre, che saranno portati al Grand Egyptian Museum, in una sala a loro dedicata, a fianco di quella che contiene i reperti ritrovati nella cachette di Asasif.
Studi preliminari hanno indicato che i sarcofagi probabilmente appartenevano a sacerdoti o comunque a persone di spicco nella società egizia della XXVI dinastia.
All’interno dei tre pozzi sono stati scoperti anche 28 statuette di Ptah-Seker-Osiride, dio principale della necropoli, un gruppo di amuleti, ushabti e, proprio la scorsa settimana, una statua in bronzo del dio Nefertum.
Intarsiata con pietre preziose, agata rossa, turchese e lapislazzuli, il reperto è alto 35 centimetri e riporta sulla base il nome del proprietario: Badi Amon.
L’apertura del sarcofago
Il momento più emozionante della conferenza è senz’altro stato quello dell’apertura di uno dei sarcofagi: di fronte ai presenti è stata mostrata così la mummia presente all’interno ancora perfettamente avvolta nel suo sudario, come se fosse stata imbalsamata ieri.
Alla conferenza, oltre a giornalisti e ambasciatori era presente anche una persona, un archeologo molto conosciuto, non solo dagli addetti ai lavori, ma da tutti gli appassionati di questa splendida civiltà; stiamo parlando di Zahi Hawass, le cui parole durante un’intervista lasciavano trapelare tutta la soddisfazione di fronte ad una simile scoperta.
Sul profilo YouTube della pagina del Ministero del Turismo e delle Antichità è stato anche pubblicato uno splendido video, in cui si sente proprio il famoso archeologo dire al dott. Mostafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo della Antichità e direttore della missione archeologica protagonista della scoperta: “Mostafa, you brought me back to action! – Mostafa, mi hai riportato in azione!”
Una scoperta eccezionale, quindi, che ha permesso ieri al ministro Khaled el-Anani, di fare una riflessione: l’Egitto è unico, nella sua estrema diversità!
Da una parte, c’è Sharm El Sheikh, con le sue acque cristalline protagonista, la scorsa settimana, della Giornata mondiale del turismo, e dall’altra numerose aree archeologiche; ciò permette di combinare perfettamente tutti i tipi di turismo, la storia e la cultura balneare.
Infine, oltre agli splendidi dettagli di questa grande scoperta, un’altra cosa è emersa dalla conferenza stampa: il ministro ha sottolineato che nuove scoperte sono in corso e che verranno annunciate a breve.
Le sorprese non sono finite!
Altre immagini della conferenza stampa
Fonti
Elena Cappannella