La donna nell’antico Egitto: la modernità del passato!

Si è sempre portati a pensare che le civiltà del passato siano più retrograde rispetto ai giorni nostri. Soprattutto se si parla di argomenti così importanti come la condizione della donna rispetto alla società e agli uomini. Invece, nell’antico Egitto è avvenuto esattamente il contrario!

Le donne nell’antico Egitto

Quando si parla d’antico Egitto una della caratteristiche che maggiormente affascinano è l’estrema modernità su argomenti che fanno parte anche della nostra vita attuale.

Per esempio nella medicina, nel lavoro, nei diritti dei lavoratori e, soprattutto, nella posizione della donna nella società.

E’ impressionante notare il fatto che, più di 3.000 anni fa, gli antichi Egizi avevano una concezione della donna più moderna ed emancipata rispetto all’Egitto di oggi (ma anche ad altri paesi cosiddetti “moderni”).

Non solo, ma il rispetto che gli Egizi avevano verso le donne e la femminilità era molto diverso anche se confrontato con gli antichi Greci o Romani, per esempio.

Il ruolo delle donne e degli uomini nella società egizia

La società egizia riconosceva non tanto quella che oggi chiamiamo “pari opportunità”, ma qualcosa probabilmente di più profondo: la complementarità nei compiti destinati ai due sessi.

Il ruolo della donna, infatti, era opposto a quello dell’uomo, non perché ritenuto inferiore, ma perché i due sessi si contrapponevano l’uno all’altro, come il giorno e la notte (o lo yin e lo yang).

Lo yin e lo yang.
Fonte: lavienbeige.wordpress.com

Ovviamente, ruolo fondamentale all’interno della società era quello assunto dalla fertilità e dalla procreazione.

Tanti erano infatti i riti usati dalle coppie e, una volta in stato di gravidanza, la donna incinta veniva posta sotto la protezione di diverse divinità.

Il matrimonio nell’antico Egitto

Tutto ciò era, naturalmente, alla base del matrimonio.

Nonostante quest’ultimo fosse all’epoca considerato solo un contratto (niente cerimonie religiose, ma solo un banchetto offerto dallo sposo), era previsto qualcosa di estremamente moderno rispetto ad epoche future, come il Medioevo, oppure ad altre società contemporanee a quella egizia.

Le donne avevano la facoltà di scegliere chi sposare! Volendo, una donna di una famiglia benestante poteva anche sposare un contadino.

Non solo, ma nel contratto matrimoniale erano riportate delle clausole che garantivano alla donna alcuni diritti patrimoniali, qualora l’unione si fosse sciolta.

Ebbene sì, nell’Egitto di 3.000 anni fa esisteva qualcosa che in Italia venne introdotto solo nel 1970: il divorzio.

Ovviamente, motivo frequente era la sterilità, ma non solo della donna. Il divorzio infatti era ammesso in caso di sterilità per entrambi i coniugi!

Lo stesso vale per l’adulterio, che veniva punito sia se commesso dallo sposo che dalla sposa.

Dopo la separazione la moglie poteva tornare a casa del padre, del figlio o del fratello.

Mogli, madri e non solo…

Il ruolo assunto dalla donna nella società egizia non si limitava a quello di moglie e madre.

L’importante ruolo delle donne nei campi.
Fonte: www.vivitibene.it

Quelle più povere, infatti, aiutavano i mariti nei campi e in caso di assenza di questi ultimi, era proprio alle donne che veniva affidata la gestione dell’azienda.

Una situazione veramente particolare, considerando i tempi di cui si sta scrivendo!

Le donne benestanti, invece, si occupavano generalmente dell’educazione dei figli anche se, a volte, decidevano anche di lavorare. Soprattutto se avevano chi badava ai bambini (coloro che, oggi, chiameremmo baby-sitter!).

Ed ecco che allora c’erano profumiere, ballerine, cantanti o musiciste.

Pittura parietale con ballerine e musiciste.
Fonte: www.vanillamagazine.it

Alcune, addirittura, potevano trovare un impiego nei tribunali.

I diritti delle donne

Inoltre, nell’antica società egizia, la donna aveva piena capacità giuridica. Potevano stipulare contratti, acquistare proprietà, possedere beni o essere chiamate a testimoniare nei processi. Il tutto indipendentemente dal padre o dal marito.

Le donne nell’antico Egitto potevano addirittura ereditare! Sono stati ritrovati infatti diversi testamenti anche risalenti all’antico Regno in cui il marito, alla sua morte, lasciava alla moglie parte del patrimonio in misura uguale a quella di ciascun figlio.

Alcune figure femminili egizie

Tanti sono i personaggi femminili di rilievo nella storia dell’antico Egitto.

Donne comuni, ma anche Regine, che non solo hanno avuto un ruolo fondamentale nella gestione del Regno ma che, addirittura, hanno governato l’Egitto in prima persona.

Meritptah, per esempio, una donna medico vissuta tra la II e la III dinastia e Peseshet, altra donna medico vissuta invece tra la IV e la V dinastia.

Il medico Peseshet in un affresco.
Fonte: www.vanillamagazine.it

Nell’antico Egitto le donne potevano anche essere scriba! Come, per esempio, Idut, figlia del Faraone Unis.

Una donna ha anche assunto una delle cariche più importanti del Regno, dopo il Faraone: il suo braccio destro.

Era Nebet che, oltre ad essere forse la suocera del Faraone Pepi I, fu anche il suo Visir.

Un’altra donna Visir nella storia d’Egitto fu Cleopatra Tea Epifane, durante il regno di Tolomeo V. La prima fra tutte coloro che porteranno il suo nome.

Cleopatra Tea Epifane, seconda donna Visir nella storia d’Egitto.
Fonte: www.vanillamagazine.it

Fra queste, non possiamo ovviamente dimenticare l’ultima Cleopatra, colei che non solo regnò da sola l’Egitto, ma che segnò il destino dell’altra grande potenza dell’epoca: Roma.

Cleopatra VII non fu la prima a governare autonomamente il Regno.

Prima di lei, infatti, fu Hatshepsut, Grande Sposa Reale del Faraone e fratellastro Thutmose II, poi reggente del figliastro Thutmose III e infine, con caparbietà ed ingegno, Faraone d’Egitto.

Una delle statue di Hatshepsut nel tempio di Deir el- Bahari.
Fonte: www.britannica.com

Nella storia d’Egitto tante Grandi Spose Reali, a fianco dei Faraoni, ebbero ruoli importanti sia dal punto di vista diplomatico che politico.

La Regina Tiy, per esempio, moglie di Amenhotep III e madre di Akhenaton.

La Regina Tiy: a sn la testa conservata al Museo di Berlino e a dx la sua mummia.
Fonte: www.vanillamagazine.it
Il busto della Regina Nefertiti conservato al Museo di Berlino.
Fonte: www.ecodibergamo.it

Ma, soprattutto, Nefertiti, moglie di Akhenaton che appoggiò il marito nella famosa “Rivoluzione Amarniana” e Nefertari, l’amata moglie di Ramses II, indispensabile per il trattato di pace con gli Hittiti.

La Regina Nefertari raffigurata nella sua tomba alla Valle delle Regine (QV66).
Fonte: www.egyptravel4you.com

Anche la fine dell’indipendenza femminile, perlomeno così come era pensata in Egitto, può essere associata ad una donna. Una scienziata, una filosofa, una donna molto moderna per l’epoca.

Ipazia da Alessandria, uccisa, torturata e massacrata da un gruppo di fanatici cristiani.

Ipazia da Alessandria.
Fonte: www.psyeventi.it

Con lei, morì l’ultimo baluardo di libertà, rispetto e considerazione femminile ed iniziò un “periodo buio” per la condizione della donna.

Periodo che, per fortuna, possiamo ritenere, in buona parte, ormai passato.


Clicca QUI per il video “La Donna nell’antico Egitto” in collaborazione con AnubiTV.

Fonti

Elena Cappannella

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