Giovanni Battista Belzoni, l’Indiana Jones italiano

Indiana Jones. Tutti lo conoscono, anche chi non è appassionato dei film di cui è il protagonista. Eppure pochi sanno che il suo creatore, il regista George Lucas, si ispirò ad un personaggio realmente esistito. L’avventuriero e primo egittologo italiano Giovanni Battista Belzoni.

Giovanni Battista Belzoni.
Fonte: www.informagiovani-italia.com

Moltissime persone conoscono Indiana Jones, il protagonista di numerosi film d’avventura.

Pochi invece, conoscono colui che ispirò George Lucas per la creazione del suo personaggio.

Ed è addirittura un italiano vissuto nei primi anni dell’800.

Giovanni Battista Belzoni (5 novembre 1778-3 dicembre 1823), esploratore e primo egittologo italiano, purtroppo ancora poco conosciuto e valorizzato.

Nato a Padova nel 1778 si trasferì presto a Roma, dove compì studi di ingegneria idraulica e dove rimase affascinato dalle rovine della capitale.

Fu all’arrivo delle truppe napoleoniche che decise di iniziare i viaggi che caratterizzarono tutta la sua vita e che lo portarono in Inghilterra, dove rimase per ben nove anni.

Qui si sposò. Con Sarah, una donna altrettanto eccezionale, che lo accompagnò per tutti i suoi viaggi; tutti, tranne l’ultimo.

In questo periodo della sua vita si guadagnò da vivere come circense sfruttando le sue imponenti caratteristiche fisiche.

Infatti, era un “omone” di circa due metri e riusciva a sollevare fino ad undici persone sulle sue spalle.

Mai sentito parlare dello spettacolo chiamato “la piramide umana”? Ecco, il protagonista di questo “show” era proprio Belzoni.

Belzoni e la “piramide umana”.
Fonte: historia.nationalgeographic.com.es

Evidentemente la piramide era proprio nel suo destino!

Leggendo la sua biografia si capisce come difficilmente una persona “avventurosa” come Belzoni potesse stare tanto a lungo in un posto. Ed infatti, riprese a viaggiare accompagnato dalla moglie e da un servitore, finché non approdò a Malta.

Se si potesse individuare il punto di svolta nella vita dell’esploratore padovano sarebbe proprio qui. Fu a Malta, infatti, che venne a sapere che il viceré d’Egitto Mohamed Alì stava cercando il modo di risolvere il problema della siccità che affliggeva l’Egitto.

Fu così che Belzoni decise di andare al Cairo a proporre al viceré la sua invenzione idraulica.

Purtroppo, le cose non andarono come sperava e la dimostrazione della macchina idraulica non convinse Alì, che rifiutò l’offerta di Belzoni.

Ovviamente, quest’ultimo non si perse d’animo e decise di iniziare un’altra importante avventura. Viaggiare per l’Egitto a vedere le sue antiche meraviglie e recuperare (e vendere, naturalmente!) le sue ricchezze.

Erano i primi anni del 1800, in piena Egittomania.

Belzoni in Egitto aveva conosciuto Drovetti, Caviglia, Burckard, Salt, consoli ed esploratori che cercavano i reperti egizi da portare in patria.

Fu così che il nome di Giovanni Battista Belzoni si legò indissolubilmente all’Egittologia, diventando il primo egittologo italiano!

Tre furono i viaggi in Egitto di Belzoni tra il 1816 ed il 1819 e tante furono le missioni che intraprese, che sorpresero il mondo di allora e che dovrebbero renderlo eccezionale anche oggi.

Il tutto iniziò con una manifestazione di forza ed intelligenza del padovano.

Trasportò infatti, il busto di Ramses II (che allora ritenevano fosse il giovane Memnone) di oltre 7 tonnellate dal Ramesseum fino alla riva del Nilo, utilizzando una slitta e 4 leve.

Il trasporto del busto di Ramses II.
Fonte: www.blogdipadova.it

Oggi, il busto è conservato al British Museum.

Non solo, ma delle 63 tombe scoperte nella Valle dei Re, ben otto furono trovate da Belzoni.

Fra queste, la tomba di Seti I (KV17), splendidamente conservata tanto da essere definita “la cappella sistina dell’antichità” e chiamata oggi, in onore del suo scopritore, “tomba Belzoni”!

La tomba di Seti I, nota anche come “Tomba Belzoni”.
Fonte: www.nationalgeographic.co.uk

Fu il primo, inoltre, ad entrare nella piramide di Chefren, lasciando la sua ormai famosa firma per evitare che, come gli successe altre volte, altri si appropriassero dei suoi successi.

Questa, ovviamente, è una pratica da criticare!

Tuttavia, bisogna tenere presente che negli anni in cui Belzoni è vissuto non c’era ancora l’attenzione archeologica/egittologica di oggi.

Sembra addirittura che Drovetti, per entrare nella piramide di Chefren, volesse usare la dinamite!

Champollion, invece, asportò parte dei bassorilievi della tomba di Seti I!

In quegli anni, in Egitto più che archeologi nel senso attuale del termine c’erano degli avventurieri!

Fra questi, Belzoni fu più una mosca bianca e per varie ragioni.

Per l’attenzione con cui eseguì gli scavi, per esempio. Oppure per lo scrupolo nell’attribuzione delle date di fabbricazione dei reperti. Infine, a differenza di Champollion produsse dei calchi della tomba di Seti I, senza asportare nulla.

Con il suo carattere, la forza e la considerazione che aveva verso gli usi e costumi del popolo d’Egitto, si guadagnò poi il rispetto delle popolazioni locali, convincendole, non senza fatica, a farsi aiutare nelle sue missioni!

Il tempio di Abu SImbel al momento della scoperta.
Fonte: www.grandeoriente.it

Impresa nella quale nessuno dei suoi colleghi europei era riuscito!

Tuttavia, il carattere vulcanico ed indipendente non lo aiutò sempre.

Lo portò infatti a rompere amicizie influenti e, a lungo andare, lo costrinse a lasciare l’Egitto e interrompere le sue avventure in quel paese.

Riprendendole più avanti, nel 1823, per raggiungere le sorgenti del Niger e trovare la mitica città di Timbuctù!

Viaggio che, stavolta, intraprese da solo e dal quale non farà mai ritorno.

Morì in circostanze non del tutto chiare il 3 dicembre e venne seppellito ai piedi di un albero, sotto ad una lapide.

Oggi, la lapide non c’è più e se non fosse stato per i suoi scritti e per le testimonianze di chi l’ha conosciuto, si potrebbe pensare che una persona così affascinante e con una vita così avventurosa, possa essere un personaggio di fantasia!

Il “nostro” Indiana Jones italiano!

Clicca QUI per il video “Giovanni Battista Belzoni” in collaborazione con AnubiTV.

Fonti

Personalità

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Elena Cappannella

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