Un antico colonnato viene alla luce nel tempio di Buto

Risale alla scorsa settimana il comunicato stampa del Ministero del Turismo e delle Antichità, in cui si annuncia la scoperta di un colonnato del VII secolo a. C. all’interno del tempio di Buto, nel sito archeologico di Tel Al-Farayeen.

Buto, nella provincia agricola di Kafr El Sheikh, era il nome dato all’antica città dai greci, che governarono l’Egitto durante l’era tolemaica.

Chiamata anticamente Per-Wadjet è oggi conosciuta come Tel Al-Farayeen – che significa “Collina dei Faraoni” in arabo.

Scoperto per la prima volta nel XIX secolo dall’egittologo britannico Flinders Petrie, questo sito è rimasto in gran parte intatto fino al 1960.

Tuttavia negli ultimi anni diversi scavi sono stati condotti e a settembre 2021 la missione egiziana ha portato alla luce reperti legati al culto della dea Hathor, nonché un pilastro in avorio e un incensiere in faiance.

Nei giorni scorsi poi, come annunciato dal Ministero del Turismo e delle Antichità, il team di archeologi è riuscito a portare alla luce i resti di tre colonne che avrebbero fatto parte di un grande colonnato.

Le tre colonne portate alla luce nell’ultima campagna di scavo.
Fonte: www.ancient-origins.net

Mostafa Waziri, Segretario del Consiglio Supremo delle Antichità Egiziane ha affermato che la scoperta è un’importante aggiunta a un sito del patrimonio già considerevole per la comprensione dell’architettura del tempio di Buto.

La sala colonnata si trovava all’estremità sud-occidentale del tempio, con tre grandi colonne decorate con papiri, simbolo per eccellenza del Basso Egitto.

Il dottor Ayman Ashmawy, capo del settore delle antichità egiziane del consiglio afferma che questa zona venne aggiunta al tempio durante il tardo periodo della storia dell’Egitto.

Hanno rinvenuto altresì anche vasi di ceramica del tardo periodo che si ritiene erano utilizzati nelle cerimonie religiose nel tempio, dedicato alla dea Wadjet, protettrice del Basso Egitto.

Gli archeologi hanno portato alla luce una lastra di calcare decorata con una figura con la testa di un avvoltoio sormontata da una corona bianca, raffigurazione della dea Nakhbet, controparte egiziana di Wadjet.

Il team di archeologi ha anche rinvenuto le rovine di un enorme edificio in pietra, manufatti relativi a rituali quotidiani e riti religiosi eseguiti nel tempio nonchè vari oggetti d’oro e illustrazioni su pezzi di avorio.

Il lavoro degli archeologi proseguirà nelle prossime settimane cercando di portare alla luce altri manufatti che, si spera, potranno rivelare altre sorprese della complessa civiltà egizia.

Fonti

Elena Cappannella

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