Elogio della figura femminile nell’ antico Egitto

Tra gli Egizi le donne comprano e vendono e gli uomini stanno a casa a tessere… I pesi li portano gli uomini in testa e le donne sulle spalle.” La citazione di Erodoto (Storie II, 35) è la prima che compare nel nuovo saggio di Massimiliana Pozzi Battaglia e Federica Scatena “Regine, dee e donne nell’antico Egitto”; un vero e proprio elogio alla figura femminile.

Copertina del libro.
Fonte: www.antiquaresedizioni.it

Edito da Antiqua Res (2020), questa opera si inserisce in una collana più ampia dal titolo “Storia delle donne”.

Si tratta di una casa editrice indipendente con sede nella mia cittadina, Acquapendente (VT). Anche per questo motivo, ho letto questo saggio con ancora più curiosità e l’ho trovato davvero interessante.

Articolato in sei capitoli, si parte da una panoramica generale del ruolo della donna nella società egizia.

Si approfondisce il quadro giuridico e sociale parlando dei moltissimi lavori che le donne svolgevano.

Si passa poi ad analizzare nel dettaglio i segreti della bellezza femminile. Dalla cosmesi, ai profumi e agli unguenti utilizzati sia nella vita quotidiana sia per i riti e le ricorrenze.

Il capitolo centrale è poi dedicato alle “Divine regine”, attraverso il quale si apre poi la strada alla trattazione della figura femminile nella religione, sia come divinità sia come figure del tempio.

Hatsheput, Nefertiti e Nefertari per citare le più note.

Temi importanti che sono resi ancora meglio dalle innumerevoli testimonianze iconografiche che aiutano a fotografare in maniera impeccabile gli argomenti trattati. Basta dare un’occhiata all’immagine di copertina.

Le due autrici costruiscono un intreccio davvero molto interessante e sono in grado di creare una trattazione armonica dove emerge chiaramente l’amore per il loro lavoro e soprattutto la loro preparazione.

Ricordiamo che entrambe hanno curato numerose mostre e progetti didattici. Massimiliana Pozzi Battaglia è, inoltre, vicedirettore dell’Egyptian Italian Mission at West Aswan dal 2018; mentre Federica Scatena è un’egittologa socia della SCA – Società Cooperativa Archeologica.

È stata una lettura davvero interessante e non è facile individuare, tra le tante, la parte più interessante.

Sicuramente quella che più mi ha colpito è stata quella dedicata al “Divino femminino” (cap. 5). “Nel mondo divino femminile si può dire che la dualità più forte è rappresentata dalla natura materna legata alla vita e nello stesso tempo dal forte legame con la morte […] necessari uno all’altro.”

Da Iside ad Hathor, ma anche le meno note ai più Nut, Toeris e Anuqet. Sono solo alcuni esempi di divinità che vengono descritte, insieme ai loro riti, alle loro rappresentazioni e ai loro significati allegorici.

Insomma, una lettura decisamente interessante che posso consigliare a tutti.

Sono sicuro che una ampia platea sarà in grado di apprezzare la precisione e la semplicità di questo saggio.

Consigli di Lettura

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Claudio Lombardelli

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