Ritrovato un tempio di Iside e tombe di varie epoche nell’Alto Egitto

Il 4 maggio, sulla propria pagina Facebook, il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha annunciato la scoperta, sull’antico sito egizio di Gebel el-Haridi, di rovine del tempio della dea Iside, risalenti all’era ellenistica. Non solo. Tra gli altri reperti, spiccano anche i resti di un’antica torre, nonché ben 85 tombe costruite sul fianco della montagna, di varie epoche e tipologie.

Nell’Alto Egitto, precisamente nel Governatorato di Sohag a circa 350 Km a sud del Cairo, si trova il sito archeologico di Gebel el-Haridi.

Solo alla fine del 1991 vennero avviati tutta una serie di scavi sistematici, nonostante il luogo fosse conosciuto già dalla seconda metà del XVIII secolo.

Questo permise agli archeologi di scoprire reperti che vanno dall’antico Regno al periodo copto. Fra questi, tombe scavate nella roccia, resti di abitazioni, nonché cave da cui si estraeva la pietra di costruzione. Secondo delle iscrizioni queste ultime erano usate già all’epoca del Faraone Ramesse III (XX dinastia), ma anche durante il regno dei Tolomei (305-30 a.C.).

Recentemente, nuovi ritrovamenti hanno arricchito questo affascinante sito archeologico.

Infatti, il 4 maggio il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha presentato i risultati dell’ultima stagione di scavi condotti dalla Missione Archeologica Egiziana nel sito di Gebel el-Kharidi.

Gli archeologi hanno riportato alla luce i resti di un’antica torre di osservazione in mattoni di fango che serviva per controllare gli spostamenti e i traffici commerciali lungo il Nilo, dare protezione alle navi che vi navigavano e riscuotere le tasse.

Il dr. Mostafa Waziry, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziane, ha affermato che sono state ritrovate anche le rovine di un tempio dedicato alla dea Iside, che misura 33 metri di lunghezza e 14 metri di larghezza.

Sembra che questa struttura risalga all’epoca del regno di Tolomeo III Evèrgete, esattamente come la torre di controllo.

Mohamed Abdel-Badi, capo della Central Antiquities Authority dell’Alto Egitto, ha affermato che gli archeologi sono riusciti a trovare anche la casa di uno dei supervisori del lavoro locali, nonché i resti di carte contenenti nomi dei lavoratori, i loro stipendi e compiti.

Di eccezionale rilevanza la scoperta di ben 85 tombe costruite in epoche diverse, dalla fine dell’Antico Regno alla fine dell’epoca Tolemaica.

Erano sepolture di diverse tipologie, scavate in diversi livelli lungo il fianco della montagna, con uno o più pozzi e altre ancora con una rampa che termina all’interno di una stanza di sepoltura.

Il dr. Waziry ha spiegato che il cimitero è caratterizzato dalla presenza di una falsa porta con i resti di iscrizioni geroglifiche e illustrazioni del proprietario del cimitero e di altre persone che fanno offerte per i defunti.

Dal canto suo, Mohamed Abdel Badie ha aggiunto che gli scavi in quel cimitero hanno anche portato alla luce molti vasi di ceramica, alcuni dei quali sono stati utilizzati nella vita quotidiana, e altri erano funerari.

Sono piccoli vasi di forma sferica, con resti di vernice giallastra all’esterno.

Inoltre, molti utensili in alabastro, in ceramica, i resti di uno specchio metallico di forma rotonda, nonché pezzi di calcare con iscrizioni che potrebbero rappresentare i dipinti funerari dei proprietari delle tombe, risalenti alla VI dinastia.

Inoltre, nelle tombe di epoca ellenistica, gli archeologi hanno trovato una trentina di certificati di morte scritti in greco antico, in scrittura ieratica e demotica.

Questi manufatti contenevano informazioni sul nome del defunto, quello di suo padre, l’occupazione, l’età, nonché alcuni messaggi agli antichi Dei egizi.

Non solo, ma cinque cocci con iscrizioni in caratteri demotici, 38 monete risalenti all’epoca romana e ossa di animali, resti del cibo dei sacerdoti del tempio, hanno attirato l’attenzione del team di archeologi della Missione Archeologica Egiziana.

Insomma, un sito scoperto alla fine del ‘800, ma rimasto “in silenzio” fino agli anni ’90, sta oggi riservando splendide sorprese a tutti, appassionati e non.

Fonti

Elena Cappannella

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