La morte di Seqenenre-Taa: lo spartiacque nella liberazione dell’Egitto

Un recente studio, condotto sulla mummia del Faraone egizio Seqenenre-Taa e pubblicato sulla rivista “Frontiers in Medicine”, ha fatto luce sulla sua brutale morte. Tale da motivare i suoi successori non solo nella vendetta, ma soprattutto nel cacciare gli Hyksos dall’Egitto.

Colpi sul volto del Faraone Seqenenre-Taa II.
Fonte: archaeologynewsnetwork.blogspot.com

Seqenenre-Taa II è stato un Faraone che ha regnato sull’Alto Egitto (con capitale Tebe) alla fine della XVII dinastia, nel Secondo Periodo Intermedio, durante il quale la parte nord dell’Egitto era governata dagli Hyksos, che avevano scelto come loro capitale la città di Avaris.

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine e condotto dall’archeologo Zahi Hawass e dalla prof.ssa Sahar Saleem, ha fatto luce sulla battaglia che ha visto contrapposti gli Hyksos, guidati dal re Apophis, e l’esercito egiziano di Seqenenre-Taa.

Soprattutto, ha evidenziato nuovi dettagli sulla morte del sovrano egizio.

Secondo un antico papiro, sembra che l’inizio delle ostilità sia stata una missiva del Re degli Hyksos, in cui Apophis lamentava problemi nel dormire a causa del rumoroso movimento degli ippopotami, all’interno di una piscina sacra a Tebe.

A più di 644 Km di distanza!

La richiesta finale, distruggere la piscina sacra, fu un grave affronto per Seqenenre-Taa, che decise di accogliere la chiara provocazione del sovrano degli Hyksos.

Inizierà così una battaglia che condurrà alla morte il sovrano egizio, che non vedrà mai il “suo Egitto” riunificato.

La mummia di Seqenenre-Taa

La mummia di Seqenenre-Taa II.
Fonte: www.egypttoday.com

La sua mummia verrà ritrovata nel 1881 da Gaston Maspero nell’ormai famoso nascondiglio di Deir el Bahari, noto come DB320.

Dai primi esami vennero subito alla luce moltissime ferite alla testa che suggerivano una morte violenta.

Quest’ultima venne confermata da una successiva analisi ai raggi X, con la quale si sottolineò anche la totale assenza di ferite sul resto del corpo.

Queste scoperte, ovviamente, aprirono la strada ad alcune domande circa la morte del Faraone Seqenenre-Taa.

Morì in battaglia o fu vittima di una cospirazione di palazzo? E ancora, considerate le cattive condizioni del corpo, venne mummificato in un luogo scarsamente attrezzato o in un classico laboratorio reale?

Le nuove analisi

Lo studio, pubblicato il 17 febbraio, ha risposto a queste e a diverse altre domande.

La Tomografia Computerizzata (TC) è un’analisi non invasiva che, negli ultimi anni, è stata utilizzata su diverse mummie egizie e che ha prodotto, in tutti i casi, interessanti risultati.

Gli studi sulla mummia di Seqenenre-Taa hanno mostrato che, al momento della morte, il sovrano aveva circa 40 anni.

Nell’articolo si descrivono anche in dettaglio tutte le ferite subite dal sovrano, suggerendo addirittura l’arma utilizzata (grazie al confronto con cinque armi di bronzo risalenti al periodo Hyksos e conservate al Museo Egizio del Cairo) e la posizione dell’aggressore.

Fotografie delle armi asiatiche in bronzo trovate a Tell el Dabaa (antica Avaris). N.B. I codici di accompagnamento sono quelli forniti dal Museo Egizio del Cairo dove sono attualmente custodite le armi.
(A) Pugnale; (B, C) Vista frontale e laterale di un’ascia da battaglia; (D) Punta di lancia; (E, F) Due pugnali in bronzo.
Fonte: Saleem SN and Hawass Z (2021) Computed Tomography Study of the Mummy of King Seqenenre Taa II: New Insights Into His Violent Death. Front. Med. 8:637527. doi: 10.3389/fmed.2021.637527

Dall’analisi del corpo, inoltre, si sottolinea la deformazione delle mani che suggerisce come queste ultime possano essere state legate dietro la schiena.

La cruenta morte del Faraone Seqenenre-Taa

Il quadro che esce dai risultati di questo articolo è una morte davvero brutale, con un sovrano prigioniero, colpito ripetutamente da più aggressori e impossibilitato a difendersi.

Il fatto che i colpi, poi, siano rivolti al volto, fa pensare ad una precisa volontà dei nemici di disonorarlo.

Immagine TC tridimensionale della testa di Seqenenre in proiezione frontale che mostra più lesioni cranio-facciali: una frattura aperta dell’osso frontale; una frattura sopra il sopracciglio destro; un trauma contusivo che ha causato la rottura del naso, dell’orbita destra e dello zigomo destro; e una piccola perforazione sopra la guancia destra causata da frammenti dello zigoma fratturato.
Fonte: Saleem SN and Hawass Z (2021) Computed Tomography Study of the Mummy of King Seqenenre Taa II: New Insights Into His Violent Death. Front. Med. 8:637527. doi: 10.3389/fmed.2021.637527
La fotografia del volto della mummia di Seqenenre Taa II ottenuta nel giugno 2020 mostra le lesioni facciali.
Supplementary Figure 1.
Fonte: Saleem SN and Hawass Z (2021) Computed Tomography Study of the Mummy of King Seqenenre Taa II: New Insights Into His Violent Death. Front. Med. 8:637527. doi: 10.3389/fmed.2021.637527

Il dott. Hawass e la prof.ssa Saleem sostengono che durante la battaglia il Faraone Seqenenre-Taa sia stato catturato, legato ed abbia ricevuto i vari colpi che lo hanno ucciso.

Ma non è tutto.

Secondo gli studiosi è probabile che il Faraone si trovasse in una posizione più bassa rispetto agli avversari.

Forse inginocchiato!

Solo così infatti si spiega la ferita alla parte superiore della fronte inflitta con una spada o un’ascia.

Il primo dei tanti colpi, forte abbastanza da avere causato la caduta del Re.

Gli aggressori non si sono fermati, ma hanno continuato a colpirlo, utilizzando la lama dell’ascia per infliggere la frattura sopra il sopracciglio destro.

Poi, un grosso bastone (il manico dell’ascia?) è stato usato per rompere il naso e l’occhio destro del sovrano. Ancora, un altro aggressore con una lancia ha profondamente perforato la parte inferiore dell’orecchio sinistro, raggiungendo il cervello.

A questo punto, il sovrano era già morto ed è rotolato sul fianco sinistro; ciò ha fatto sì che il lato destro del cranio venisse raggiunto da altri colpi inflitti, forse, con un pugnale.

E’ proprio la varietà di armi utilizzate che suggerisce l’alto numero di aggressori.

La mummificazione del sovrano

Il Faraone, morto, rimase sdraiato sul lato sinistro per un lasso di tempo sufficiente affinché il corpo iniziasse a decomporsi.

Ecco perché l’analisi della mummia mostra il cervello spostato proprio su questo lato.

Immagine TC della testa e del collo della mummia di Seqenenre-Taa II.
Il cervello essiccato è spostato ad occupare il lato sinistro della cavità cranica.
Fonte: Saleem SN and Hawass Z (2021) Computed Tomography Study of the Mummy of King Seqenenre Taa II: New Insights Into His Violent Death. Front. Med. 8:637527. doi: 10.3389/fmed.2021.637527

Non solo.

Dall’analisi TC sono state scoperte altre ferite, mai individuate dagli studi precedenti.

Perché erano state nascoste dagli imbalsamatori, sotto strati di materiale di mummificazione.

Entrambi questi risultati portano a pensare che, innanzitutto, è stata fatta molta strada prima di raggiungere il sovrano defunto.

Che quindi è chiaramente morto, insieme ai suoi soldati, sul campo di battaglia, ma è stato mummificato in un vero e proprio laboratorio reale, magari proprio a Tebe.

Soprattutto, appare chiaro che i sacerdoti deputati all’imbalsamazione del sovrano hanno cercato di camuffare deliberatamente i colpi, forse nel “disperato tentativo di abbellire il corpo ferito del sovrano”.

La riconquista dell’Egitto

La morte di Seqenenre-Taa soprannominato, a ragione veduta, The Brave (Il Valoroso), è stata così cruenta e brutale che i suoi successori sono stati altamente motivati a cacciare gli Hyksos e riconquistare il Regno d’Egitto.

Infatti, una stele conosciuta come The Carnarvon Tablet riporta il proseguo della storia.

Dopo Seqenenre-Taa, anche il figlio Kamose morirà in battaglia, ma sarà Ahmose, il secondo figlio di Seqenenre, che completerà la cacciata degli Hyksos, li inseguirà verso la regione corrispondente alla moderna Ghaza in Palestina e, finalmente, riunificherà l’Egitto, dando vita all’età d’oro della civiltà egizia: il Nuovo Regno.

Non ha potuto assistervi, ma il sacrifico di Seqenenre-Taa non è stato vano.


Anche il Faraone Seqenenre-Taa ha partecipato alla spettacolare Pharaoh’s Golden Parade, che ha avuto luogo il 3 aprile, aprendo addirittura il corteo.

Fonti

Elena Cappannella

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