Ad Abusir il più grande laboratorio di mummificazione mai ritrovato

Risale a pochi giorni fa la notizia della scoperta, ad Abusir (a sud di Giza), della più grande cachette di materiali utilizzati per la mummificazione. Probabilmente la più grande mai scoperta in Egitto.

Un gruppo di alcuni degli oltre 370 grandi vasi scoperti all’interno del deposito di imbalsamazione di un certo Wahibre-mery-Neith.
Fonte: cegu.ff.cuni.cz

Abusir (Casa di Osiride), sito a sud dell’altopiano di Giza, divenne un luogo di sepoltura reale durante il regno del re Userkaf (V dinastia), che vi costruì un notevole tempio solare.

Nel 2011 l’Istituto ceco di Egittologia dell’Università Carlo di Praga ha preso parte ad un progetto a lungo termine che mirava a scavare e interpretare monumenti risalenti a quel periodo storico in cui l’unicità egizia era “minacciata” da greci, persiani e nubiani.

Nella parte occidentale della necropoli di Abusir erano stati individuati una serie di pozzi funerari, risalenti alla XXVI dinastia, prontamente analizzati.

Il pozzo del più grande deposito di imbalsamazione scoperto ad Abusir durante i lavori di scavo dell’Istituto ceco di Egittologia.
Fonte: cegu.ff.cuni.cz

Uno di questi, profondo 14 metri, ha riservato una grande sorpresa agli archeologi.

Al suo interno, infatti, sono stati portati alla luce ben 370 vasi di ceramica, disposti a spirale su vari livelli, lungo i bordi della struttura.

Dentro i contenitori erano conservati resti di vari materiali e utensili originariamente usati durante il processo di mummificazione nell’antico Egitto.

Mohamed Megahed, il vice capo della missione, ha affermato che questo è “probabilmente il più grande ritrovamento complesso e indisturbato del suo genere proveniente dall’antico Egitto”.

Ma…non è finita qui.

Nel gruppo superiore di vasi, infatti, ne sono stati trovati quattro molto particolari.

Sono dei vasi canopi incisi in pietra calcarea, tutti vuoti e stranamente inutilizzati.

Quattro vasi canopi inutilizzati di Wahibre-mery-Neith. Fonte: cegu.ff.cuni.cz

Secondo quanto riportato su di essi appartenevano a un certo Wahibre-Mery-Neith.

Ladislav Bareš, uno dei maggiori esperti del periodo, ha spiegato che diversi dignitari sono conosciuti con questo nome vissuti negli stessi anni trattati.

Rendendo così complicata l’identificazione del proprietario dei vasi canopi.

L’unica cosa certa è che a giudicare dalle dimensioni del deposito di imbalsamazione e dalle dimensioni e disposizione della tomba vicina, il proprietario della sepoltura e del deposito deve essere appartenuto ai più alti dignitari del suo tempo.

Un vaso a forma di cuore dal deposito di imbalsamazione di Wahibre-mery-Neith.
Fonte: cegu.ff.cuni.cz

Lo scavo continuerà esplorando la struttura sepolcrale sul fondo di un enorme pozzo centrale e sembra che siano anche in corso analisi dei vasi e del loro contenuto utilizzando metodi scientifici moderni.

Quindi, non resta altro che attendere future ed altrettanto interessanti novità.


Il 15 luglio del 2022 è stata annunciata la scoperta, sempre da parte dell’Istituto ceco di Egittologia dell’Università Carlo di Praga, proprio della sepoltura di Wahibre-mery-Neith. Cliccate QUI per saperne di più.

Fonti

Elena Cappannella

2 thoughts on “Ad Abusir il più grande laboratorio di mummificazione mai ritrovato”

  1. Maurizio Damiano

    L’Abusir (ve ne sono diverse in Egitto) di cui qui si parla suppongo sia la medesima che ospita la necropoli reale della V dinastia; non si trova “30 km a Nord del Cairo, ma una decina di km a sud; per la precisione, 10,5 km a SE delle piramidi di Giza.

    1. egittolizzando

      Professor Damiano, la ringraziamo molto per la precisazione. Putroppo la mancata conoscenza diretta di quelle zone ci ha portato a fidarci delle indicazioni riportate negli articoli citati fra le fonti.
      Ringraziandola ancora,
      saluti da Egittolizzando.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *