Abydos: scavi portano alla luce oltre 2000 teste d’ariete

Il 25 marzo il Ministero del Turismo e delle Antichità ha annunciato la scoperta, nel tempio di Ramses ad Abydos, di oltre duemila teste d’ariete. Non solo, ma il team della New York University ha anche portato alla luce un edificio risalente alla VI dinastia, che permetterà di capire il ruolo di tale sito durante l’Antico Regno.

Le oltre 2000 teste d’ariete portate alla luce ad Abydos.
Fonte: pagina Facebook del Ministero del Turismo e delle Antichità

Abydos, il sito della scoperta

Abydos (Ȝbḏw), situata nel governatorato egiziano di Sohag a circa 435 chilometri a sud del Cairo, è uno dei principali siti archeologici egiziani, anche se il meno visitato.

È qui che vennero seppelliti i sovrani del periodo predinastico e della I e II dinastia (periodo dinastico); divenne altresì un importante centro di pellegrinaggio per il culto del dio Osiride.

Il 25 marzo scorso sulla pagina Facebook del Ministero del Turismo e delle Antichità è stata annunciata, proprio ad Abydos nell’area del tempio del Faraone Ramses II, la scoperta di oltre 2000 teste di ariete.

Secondo il dottor Sameh Iskandar, capo del gruppo della New York University che ha effettuato gli scavi, tali straordinari reperti risalgono al periodo tolemaico (332 a.C.-30 a.C.) e potrebbero rappresentare un’offerta votiva a Ramses il Grande.

Ciò suggerirebbe che il Faraone era ancora venerato ben mille anni dopo la sua morte.

D’altro canto, Mostafa Waziry, Segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità ha rivelato che il team di archeologi ha portato alla luce, oltre alle teste d’ariete, anche un elevato numero di altri animali mummificati: capre, cani e mucche ritrovati in un magazzino nell’area settentrionale del tempio.

I reperti venuti alla luce a d Abydos.
Fonte: pagina Facebook del Ministero del Turismo e delle Antichità

La mummificazione degli animali e il dio Khnum

Tutto ciò ricorda l’importanza della mummificazione degli animali nell’antico Egitto.

Il popolo del Nilo, infatti, credeva che gli animali avessero un grande potere spirituale e, spesso, erano associati a delle divinità. Mummificarli, permetteva non solo di conservarne i resti ma, in alcuni casi, erano delle vere e proprie offerte agli dèi.

L’ariete era un importante simbolo di potere e fertilità ed era associato al dio dalla testa d’ariete, Khnum. Colui che, secondo la leggenda, aveva creato gli esseri umani su un tornio da vasaio usando l’argilla del Nilo.

Negli anni, diverse sono state le scoperte riguardanti arieti mummificati.

Una delle teste ritrovate ad Abydos.
Fonte: Pagina Facebook del Ministero del Turismo e delle Antichità.

Nel 2009, per esempio, una tomba contenente 50 arieti mummificati è stata scoperta nel complesso del tempio di Karnak a Luxor; nel 2014, invece, di nuovo ad Abydos, gli archeologi hanno rinvenuto un ariete mummificato con corna dorate e un intricato collare.

Tuttavia, la recente scoperta di oltre 2.000 teste di ariete è di gran lunga la più grande del suo genere in Egitto.

Scoperto un edificio della VI dinastia

Oltre a questi resti, gli archeologi hanno scoperto un grande edificio dall’architettura unica con pareti spesse cinque metri, risalente alla VI dinastia (2.323 a.C.-2.150 a.C.).

Questo fu un periodo estremamente importante nella storia egizia, che vide la costruzione di diversi monumenti, fra cui le indimenticabili Piramidi di Giza.

La scoperta di questa costruzione permetterà di rivalutare l’attività e il ruolo di Abydos molti anni prima che Ramsess II vi facesse costruire il suo tempio.

Il lavoro degli archeologi della New York University non terminerà qui.

Gli scavi, infatti, andranno avanti per scoprire di più sulla storia di questo sito e studiare e documentare ciò che è stato scoperto durante l’attuale stagione.

Fonte

Elena Cappannella

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