Medjehu Project: un gruppo di specialisti per studiare l’artigianato del legno nell’antico Egitto

Dall’idea di un gruppo di ragazzi specializzati, ognuno nel proprio campo, nell’artigianato del legno nell’antico Egitto nasce “Medjehu project”. Un nuovissimo progetto incentrato proprio sullo studio dei reperti lignei dell’antico Egitto.

Logo del Medjehu Project.
Fonte: www.medjehuproject.com

Si chiama “Medjehu”, il nuovissimo progetto che sta per nascere.

Deriva da un’antica parola egizia che significa “carpentiere”.

E il logo?

Beh, solo un falegname poteva esserne il protagonista, raffigurato dal designer e membro del progetto la dott.ssa Lisa Sartini, mentre intaglia un tronco con un adze, strumento usato frequentemente dagli antichi falegnami egizi.

Nessuna presentazione può essere più efficace per un progetto nato da un gruppo di specialisti internazionali (egittologi, archeologi, restauratori, esperti di archeometria), che condividono gli stessi obiettivi e formatosi negli ultimi anni collaborando allo svolgimento di diversi progetti di ricerca.

Gli obiettivi del progetto

Solo ora hanno deciso di “ufficializzare” questo lavoro di squadra con la creazione del Medjehu Project.

Lo scopo è molto interessante e copre diversi aspetti.

Lo studio dei reperti lignei e dell’artigianato del legno dell’antico Egitto.

Infatti, nonostante le condizioni ambientali dell’Egitto siano ideali per la conservazione di molti oggetti in legno, si conosce sorprendentemente molto poco circa le dinamiche socio-economiche legate a questo particolare tipo di artigianato.

L’analisi.
Fonte: www.medjehuproject.com

Ecco quindi che l’obiettivo principale del progetto è proprio quello di identificare queste relazioni.

Come?

Anche questo è molto ben chiaro ai “fondatori” del progetto.

Attraverso un approccio multidisciplinare in cui, ad un’analisi sistematica delle specie lignee (sia egiziane che importate), si aggiunge lo studio stilistico, tecnico ed epigrafico di ogni oggetto preso in esame.

Inoltre, il progetto si prefigge anche il non meno importante scopo di restaurare e proteggere questo eccezionale patrimonio storico ligneo.

Avverrà sia attraverso missioni sul campo mirate alla consolidazione degli oggetti rinvenuti in situ, sia sviluppando programmi di formazione e collaborazione che vedono il coinvolgimento di diversi restauratori egiziani esperti di questo specifico materiale.

Considerando quanto il gruppo creda fortemente che condividere i risultati del lavoro (con i colleghi ma anche con il grande pubblico), sia fondamentale per il miglioramento della ricerca, non mancheranno conferenze e pubblicazioni internazionali.

Per mezzo di mostre ed esibizioni, infatti, il progetto Medjehu si propone di ridisegnare la storia economica e sociale dell’artigianato del legno nell’antico Egitto.

I membri

La dott.ssa Gersande Eschenbrenner-Diemer.
Fonte: www.medjehuproject.com
La dott.ssa Anna Giulia De Marco.
Fonte: www.medjehuproject.com
Dott.ssa Lisa Sartini.
Fonte: www.medjehuproject.com

Direttrice del progetto è la dott.ssa Gersande Eschenbrenner-Diemer, egittologa ed anatomista del legno e attualmente ricercatrice associata presso il laboratorio ArScAN (CNRS-UMR 7041).

È specializzata in legno dell’antico Egitto, in particolare nei contesti delle sue reti economiche, artistiche e sociali associate, argomenti su cui ha ampiamente pubblicato.

Nel suo ruolo all’interno di Medjehu, organizza le varie missioni sul campo e nelle collezioni dei musei. Inoltre, insieme agli altri membri coordina i progetti di ricerca basati sui diversi obiettivi del progetto, dallo studio dei manufatti alla loro pubblicazione.

La dott.ssa Gersande è anche responsabile dell’aspetto archeometrico del progetto e, più specificamente, dello sviluppo di una metodologia per le analisi anatomiche del legno.

Gli altri membri “fondatori” sono la dott.ssa Anna Giulia De Marco e la dott.ssa Lisa Sartini, entrambe egittologhe dell’Università di Pisa.

La dott.ssa Anna Giulia è specializzata nello studio dell’antica lavorazione del legno egizia e dei manufatti in legno. Per il suo dottorato, applicando una metodologia multidisciplinare, che combinava fonti testuali e iconografiche, con studi prosopografici e approfondimenti della cultura materiale (anche attraverso selezionate analisi archeometriche) ha potuto definire per la prima volta il sistema di lavorazione del legno di Deir el-Medina.

Nell’ambito del Medjehu Project, sta conducendo uno studio completo su diverse categorie di manufatti in legno datati al Nuovo Regno, come ushabti, statue e mobili.

Oltre alla documentazione e alla catalogazione degli oggetti, si occupa anche dell’esame delle tecniche costruttive, e della ricerca stilistica e tipologica.

Infine, la dott.ssa Lisa Sartini è specializzata nello studio delle bare in legno del Nuovo Regno, in particolare le cosiddette bare nere con decorazione gialla. Come risultato di questa ricerca, è stata in grado di proporre nuovi protocolli cronologici e di classificazione per lo studio delle bare nere.

Oltre ad essere la designer del logo, all’interno di questo nuovo progetto, la dottoressa si dedica principalmente allo studio delle bare.

Oltre alla catalogazione e documentazione degli oggetti, che include disegni tecnici, sta continuando la sua ricerca esaminando nuovamente tutti gli aspetti della decorazione della bara, della costruzione e delle relative dinamiche e relazioni e consentendole di identificare con precisione l’origine di questi manufatti.

I collaboratori

La dott.ssa Chiara Spinazzi.
Fonte: www.medjehuproject.com
Il dott. Paolo Marini.
Fonte: www.medjehuproject.com
Dott.ssa Margaret Serpico.
Fonte: www.medjehuproject.com

Una squadra tutta al femminile che annovera, però, anche tre collaboratori di eccezione:

la dott.ssa Chiara Spinazzi, ricercatrice del Centre for Textile Research at the University of Copenhagen; il dott. Paolo Marini, curatore e coordinatore delle mostre itineranti presso il Museo Egizio di Torino; la dott.ssa Margaret Serpico, un’egittologa con interessi di ricerca nell’antico uso egizio di prodotti naturali, in particolare prodotti come resine, bitume, oli, grassi e cera d’api.

Deir-el-Medina e la raccolta fondi

I progetti dei singoli membri sono finanziati dai rispettivi enti/istituzioni in cui vengono svolti, mentre i lavori dell’intero gruppo sono parzialmente finanziati da enti esterni, quali l’IFAO e il New Kingdom Research Foundation.

Per questo motivo è stato deciso di promuovere una raccolta fondi per le prossime missioni in Egitto.

Il sito di Deir-el-Medina.
Fonte: www.medjehuproject.com

Infatti, nelle prossime settimane partirà la prima missione “ufficiale” del Medjehu Project a Deir el-Medina.

Per rimanere aggiornati su tutte le attività e sulla prossima missione, si può visitare sia un sito internet, sia una pagina Facebook.


Per supportare a studiare e proteggere il patrimonio archeologico ligneo dell’antico Egitto, ecco il LINK della raccolta fondi.

Elena Cappannella

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