Gli Egizi e l’attenzione alla forma fisica

Corsa, salto in alto, nuoto, caccia e pesca. Questi sono solo alcuni degli sport praticati dagli antichi Egizi che, millenni prima dei Greci, avevano compreso l’importante ruolo dell’atletica e della forma fisica nella vita delle persone di ogni età.

Rendi il tuo corpo forte e veglia su di te
per rispetto al Signore dell’Universo.
Amenemapt

Quando si parla di sport agonistico è impossibile non citare l’antica Grecia, dove notoriamente sono nati i Giochi olimpici che si svolgevano nella città di Olimpia.

Invece pochi sanno che alcuni sport, che fanno parte anche delle nostre vite attuali, erano conosciuti già nell’antico Egitto. E che gli Egizi, molto prima dei Greci non solo avevano compreso l’importanza dell’attività fisica, ma stabilito anche le regole di base per alcuni giochi. Come la presenza di un arbitro, che aveva l’importante ruolo di controllare la regolarità delle gare.

Ad alcune assisteva anche il Faraone che poi premiava i vincitori con particolari collari. Tuttavia, anche ai perdenti veniva reso omaggio, per il loro spirito sportivo.

Ragazzi e ragazze non giocavano insieme. Se i primi sono spesso visti praticare sport di squadra competitivi, le ragazze erano impegnate in giochi di equilibrio o nella danza.

Ad entrambi, però, è stato insegnato a nuotare in tenera età e, in diversi casi, sono stati raffigurati mentre paraticavano questo sport.

Nell’antico Egitto molto apprezzati erano la lotta e la scherma con pali.

I lottatori.
Fonte: www.storiedisport.it

Alla corte di Ramses II si svolse, addirittura, un campionato di scherma in cui si fronteggiarono i soldati del Faraone e gli alleati stranieri dell’Egitto.

Anche l’atletica era uno sport molto praticato: corsa (individuale o di gruppo), salto in alto, salto in lungo, sollevamento pesi e lancio del giavellotto.

Importante è notare come la maggior parte di questi esercizi erano una parte importante della preparazione militare.

Il Nilo, poi, era una presenza fondamentale per gli Egizi.

E questo vale anche per gli sport.

Infatti, sia durante l’Antico che durante il Medio Regno molto praticata era la lotta fra barcaioli. Le armi erano gli stessi pali con cui si manovravano le barche.

I barcaioli situati a prua tentavano di spingere e di far cadere in acqua gli avversari, mentre quelli a poppa controllavano l’imbarcazione.

Oltre poi come naturale approvvigionamento, anche la caccia e la pesca erano sport molto praticati, soprattutto dai giovani aristocratici. Questi ultimi infatti cacciavano le anatre, spesso in riva al fiume, usando un particolare bastone dalla forma simile ad un boomerang. Oppure, si divertivano facendo delle escursioni in barca pescando con una canna.

Pesca con lancia.
Mostra “I tesori di Tutankhamon”, Viterbo. Ph. Elena Cappannella

A partire dal Nuovo Regno iniziarono ad essere praticate l’equitazione, con naturale conseguenza le corse a cavallo, svolte anche dai sovrani, gente d’alto rango o militari.

Gli archeologi hanno poi ritrovato numerose scene di un altro sport che prese piede soprattutto a partire dalla XVIII dinastia: il tiro al bersaglio con l’arco, spesso su carri a due ruote.

In questo periodo inoltre si consacrò l’immagine del sovrano come il più forte, il più atletico ed il miglior guerriero.

Ecco che, durante il trentesimo anno di regno, il Faraone doveva dimostrare la sua destrezza, (che assume così un forte significato simbolico) compiendo una corsa cerimoniale durante la cosiddetta festa Sed.

Si dice, per esempio, che Thutmosi III abbia ucciso sette leoni in un colpo solo, catturato dodici coppie di tori in un’ora o fatto strage di elefanti.

Oppure, suo figlio, Amenhotep II, il Faraone atletico, fu lodato per le sue imprese e gli esercizi legati alla preparazione per la guerra, come l’equitazione o il tiro con l’arco.

Nella cosiddetta Stele del Tiro con l’Arco, trovata nel lato nordorientale della Sfinge di Giza, le iscrizioni esaltano la forza fisica del sovrano, riportando come quest’ultimo fosse irraggiungibile nella corsa e nessuno, a parte lui stesso, potesse piegare il suo arco.

Stele del Tiro con l’Arco.
Fonte: www.cefb.it

Esattamente come Ulisse, nell’Odissea di Omero.

Certo, molto probabilmente tali lodi avevano un forte carattere propagandistico.

Tuttavia, fra tutti i sovrani della XVIII dinastia, la mummia del Faraone Amenhotep II è risultata essere la più grande.

Rivelando, effettivamente, una straordinaria costituzione fisica.


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Fonti

Elena Cappannella

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