La vendetta del Faraone Tutankhamon

“Riesce a vedere qualcosa?” chiese Lord Carnavon, “Si, cose meravigliose!”. Questo lo scambio tra il finanziatore della campagna di scavo e l’archeologo Howard Carter davanti alla porta della tomba del Faraone Tutankhamon. Quattro mesi dopo il Conte George Herbert Carnarvon morì improvvisamente dando origine a quella che passerà alla storia come la “Maledizione di Tutankhamon”.

Articolo pubblicato sulla rubrica “Tesori sotto la sabbia” del sito online www.larotta.it

Il team con la mummia.
Reproduced with permission of the Griffith Institute, University of Oxford

Erano i primi anni del ‘900.

L’archeologo Howard Carter, andando contro le opinioni degli altri studiosi, era convinto che nella Valle dei Re ci fosse ancora almeno una tomba da scoprire.

Quella del Faraone Tutankhamon.

Quando il suo finanziatore, il quinto Conte di Carnarvon George Herbert, appassionato di antico Egitto, stava per decidere di revocare definitivamente i finanziamenti, la testardaggine dell’archeologo inglese venne finalmente premiata.

La mattina del 4 novembre 1922, infatti, un bambino della famiglia Adbel-Rasul (la stessa che, anni dopo, scoprirà il nascondiglio di Deir-el-Bahari) portò alla luce gli scalini di accesso ad una tomba.

Proprio quella del Faraone Bambino!

La notizia della scoperta di una tomba reale e soprattutto di una tomba reale intatta, fece il giro del mondo.

Lord Carnarvon e Howard Carter decisero, però, di affidare l’esclusiva mondiale al giornale inglese The Times, scatenando l’ira non solo delle altre testate giornalistiche, ma anche dello stesso governo egiziano.

Da allora, fu tutto un susseguirsi di notizie su fatti strani e misteriosi che vennero fatti ricollegare ad una possibile vendetta del Faraone Tutankhamon verso coloro che avevano osato disturbare il suo sonno.

Si scrisse del canarino di Carter sbranato da un cobra (animale molto comune in Egitto) proprio il giorno in cui venne aperta la tomba.

E di un’iscrizione (mai esistita, in realtà!) presente sull’ingresso della tomba del Faraone bambino: “La morte verrà su agili ali per colui che profanerà la tomba del Faraone”.

Howard Carter e Lord Carnarvon.
Fonte: laveja.wordpress.com

Il massimo si raggiunse il 5 aprile 1923, quattro mesi dopo l’apertura della tomba, quando Lord Carnarvon morì improvvisamente nella sua camera d’albergo al Cairo.

In molti associarono questa morte al Faraone Tutankhamon anche perché, ricordarono, proprio nel momento in cui il Conte esalava l’ultimo respiro un improvviso black-out elettrico lasciò totalmente al buio la città (cosa molto frequente negli anni ’20).

Tutte leggende (credute per scaramanzia o create dalla stampa) che entreranno di diritto in quella che passerà alla storia come “La Maledizione di Tutankhamon”.

Come avvenne per la morte dell’archeologo Hugh Evelyn-White (uno dei primi ad entrare nella tomba) o George Bénédite che morì a soli 69 anni, stroncato da un infarto fulminante, poco dopo averla visitata.

Tuttavia, non dimentichiamo che lo stesso Carter morì ben diciassette anni dopo l’apertura della tomba e anche Lady Evelyn, figlia di Lord Carnarvon e presente alla scoperta, morì nel 1980 a 79 anni.

Howard Carter e Tutankhamon.
Reproduced with permission of the Griffith Institute, University of Oxford

Come dimenticare poi il Dottor Douglas Derry, che morì nel 1969 all’età di 87 anni?

Fu il primo ad aver effettuato l’autopsia sulla mummia del Faraone Tutankhamon, rovinandola tra l’altro irrimediabilmente.

Nonostante tutte le teorie, la fama del Faraone Tutankhamon e della sua Maledizione crebbe a dismisura.

Considerando che da anni si era a conoscenza di anatemi lasciati dai sacerdoti a protezione delle tombe, è possibile che la leggenda non sia altro che una trovata pubblicitaria dei giornalisti, che altrimenti avrebbero dovuto comunicare solo notizie di seconda mano?

Probabile anche se, forse, non ne avremmo mai la certezza.

Quello che è sicuro, invece, è che la scoperta di una tomba reale intatta ha permesso agli studiosi di conoscere usi e costumi degli antichi Egizi ed anche la stessa maledizione ha contribuito a far appassionare migliaia di persone a questa affascinante civiltà.

Interesse che dura ancora oggi.

E per questo noi appassionati di Egittologia non smetteremo mai di ringraziare la testardaggine di un giovane archeologo, di nome Howard Carter.

Fonti

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