La festa di Opet, il “Natale” degli Egizi

La festa di Opet era una delle ricorrenze principali nel calendario egizio, tanto quanto lo è per la nostra cultura il Natale. Per questo motivo, in quest’anno così particolare, facciamo insieme un viaggio attraverso quest’affascinante festa dell’antico Egitto.

La barca processionale
Fonte: ancienthistoria.wordpress.com

Le festività nell’antico Egitto

Gli antichi Egizi erano un popolo affascinante sotto molti aspetti e le festività che caratterizzavano il loro calendario non erano da meno.

Nell’antico Egitto si festeggiava qualunque avvenimento ritenuto importante: dal movimento degli astri, come la festa del sorgere di Sirio (peret sepdet) ad eventi particolari in stretto rapporto alle stagioni.

Quest’ultime, spesso, erano legate a specifiche divinità ed accompagnate da processioni.

Fra queste feste annuali, la più importante era sicuramente quella di Opet (ḥeb ipet), dedicata alla triade tebana, formata dal dio Amon, dalla sposa Mut e dal figlio Khonsu.

La barca di Khonsu
Fonte: egittologia.wordpress.com

La festa di Opet

Questa cerimonia aveva una duplice finalità: se da un lato, infatti, ridava forza agli dei che durante l’anno avevano perso parte del loro potere, dall’altro rigenerava il ka del sovrano, legittimandolo a regnare.

Considerando poi che, durante l’anno, la statue delle divinità erano nascoste all’interno dei templi, dove solo i sacerdoti ed il Faraone potevano entrare, i giorni della festività erano anche l’unica occasione che il popolo aveva per adorare direttamente gli dei e consultarli come oracoli.

La festa di Opet, che sembra sia nata durante la XVII dinastia, si celebrava il secondo mese della stagione dell’inondazione (Akhet), che sembra corrispondere al “nostro” Settembre.

In origine, la cerimonia durava 11 giorni e prevedeva solo il viaggio della statua di Amon da Karnak a Luxor per visitare la sposa Mut; l’andata era via terra, mentre il ritorno avveniva sul fiume Nilo.

Le fasi della festa di Opet

Testimonianze databili al regno di Ramses II descrivono, invece, una cerimonia lunghissima di circa 27 giorni, che coinvolgeva anche le divinità Mut e Khonsu e la cui processione avveniva interamente per via fluviale.

La festa iniziava a Karnak con l’ingresso del Faraone nel sancta sanctorum, dove si trovavano le tre barche sacre, splendidamente addobbate, su cui erano poste le divinità della triade.

Dopo i riti di purificazione, celebrati dal sovrano, partiva la processione delle barche che, portate in spalla da alcuni sacerdoti, erano seguite da quella del Faraone e precedute dal sovrano stesso e da altri sacerdoti che purificavano il suolo e l’aria.

Una volta raggiunto il pontile, le barche sacre venivano poste sulla Userhat, la barca fluviale di Amon dotata di remi (e rematori) ed adatta alla navigazione.

La barca processionale di Amon Userhat (Grande Tempio di Ramesse III, Medinet Habu)
Fonte: Stadler, Martin, (2008), Procession. In Jacco Dieleman and Willeke Wendrich (eds.), UCLA Encyclopedia of Egyptology, Los Angeles. http://digital2.library.ucla.edu/viewItem.do?ark=21198/zz001nf7bz

Lungo la riva, fino al tempio di Luxor, si avviava anche una processione di soldati, danzatori e sacerdotesse e nell’aria riecheggiava il suono dei tamburi, dei sistri e il canto del popolo.

Giunte a destinazione, le statue venivano deposte nel naos e sparivano agli occhi della folla.

Era qui, all’interno della “Camera della nascita” e rievocando il “mistero del concepimento divino”, che veniva rinnovato il diritto del Faraone a regnare quale figlio di Amon, mantenendo così la stabilità ed il benessere dell’Egitto.

Ormai riconfermato nella sua origine divina, il sovrano usciva dal tempio per ritornare a Karnak.

Tutte le culture, presenti e passate, hanno delle festività più importanti di altre.

Come nel caso della festa di Opet e del Natale, due riti totalmente distanti tra loro (e non solo temporalmente!), ma entrambi importanti.

Questo è il motivo per cui, in quest’anno così particolare, abbiamo voluto ricordare il Natale (festa per noi fondamentale), attraverso quella che era la cerimonia principale della cultura egizia: la festa di Opet.


Per altre curiosità sulle feste nell’antico Egitto andate alla Raccolta Bibliografica, nella nuova sezione A ogni popolo le feste che si merita, scritta per l’occasione.


Le altre feste dell’antico Egitto

La Festa della Vittoria e l’eterna lotta tra il Bene e il Male

La festa di Ptah e della creazione del mondo

Fonti

Elena Cappannella

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